Cartoline di viaggio: DISCOARMADIO. 110716: Santarcangelo di Romagna.


Cartoline di viaggio: DISCOARMADIO.
110716: Santarcangelo di Romagna.

A Aleja e Luca.

E entrano in due, a volte in tre ma bisogna stare attenti alla testa per via delle due palle che girano. Raramente entrano da soli e quando lo fanno hanno lo sguardo serio degli eroi. Poi si chiudono le ante e il caso sceglie la canzone. Il dito pigia il tasto dell’Ipod e così come quasi sempre succede, il pezzo che viene è quello giusto. Quello per te. Allora io da fuori immagino, ché ho un’immaginazione troppo fervida, che dentro la coppia cinquantenne si stia baciando, come sui divanetti la domenica pomeriggio e hai quella cosa negli occhi che si chiama scoperta. Me l’immagino tornare a quella volta là, con la musica che riempie il rumore di fondo del cuore agitato nel petto. Come un animaletto in una piccola gabbia. E quando escono sembrano davvero altre due persone. E non è successo niente di così straordinario, c’è solo un armadio, della musica, eppure. Poi il pezzo cambia ed entrano tre bambini, e gli altri che sono rimasti fuori spiano da sotto. Sdraiati sul tappeto rosso. Si guardano e ridono. Cercano di capire cosa succede dentro, guardano i piedi se si muovono o sono fermi.  Alcuni, invece, ballano e la gente si ferma a guardare questo armadio con l’insegna rossa con su scritto DISCOTECA e il faretto che illumina il guardaroba attaccapanni e il leggio vestito di lucine azzurre. E ci sono due ragazze che entrano, un padre con il figlio, adolescenti, madri con bambine dai vestiti d’estate, curiosi, artisti, critici, attori. Presto si forma una coda e ci sono quelli che prima di mettercisi in coda, ti si avvicinano e chiedono: “Ma si paga?” Ché non sono più abituati al gratuito. Io vorrei dirgli che qui è come cogliere un fiore in un campo. Ma invece aspetto che siano passati i 2 minuti, per aprire le ante e tirar fuori da quel mondo le due, le tre persone che se va bene, quando il trucco funziona, escono con gli occhi dei bambini. Anche se sono grandi, dico. Perché dentro gli specchi amplificano l’intimità. Le luci sono il ritmo e le scritte gialle ti si attaccano addosso e non le stacchi più. E poi, fuori, di nuovo, la luna piena e quest’aria che viene dal mare. Qui a Santarcangelo di Romagna, il 16 luglio, che è sabato. Qui, in questa cuccia musicale, dove nonostante tutto, almeno per 2 minuti, si è felici.

Commenti

  1. Grazie Cris, di cuore per il tempo insieme, per le parole e i sorrisi, la danza e il tocco magico che il tuo dito a dato al caso...

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