ammansisco lo spavento
.
ammansisco lo spavento. faccio il bagno di folla.
metto spilli agli occhi per restare a guardare.
chiedo tenerezza, il farmaco del silenzio.
i progetti sono genuflessioni.
i fatti mi mordono gli occhi.
col tempo a maggior nemico,
cucio lo sbrego di nuovo.
al niente mai arrivo.
riparto.
cancello.
riscrivo.
100617: 12:09: con la tenerezza dei loro sguardi faccio i conti. Senza imparare mai nulla, sembra. Senza arrivare mai a nulla. Col padre che chiede a Dio il momento, che ci tiene la mano e ci bacia. Ambulanze che entrano dirompenti nei nostri pomeriggi piovosi. C’è un limite alla certezza. È poca cosa il chiedersi. Non c’è risposta. Non c’è, se non nel tiglio che fiorisce in questo vento. E il suo profumo e gli occhi suoi, ancora.
Commenti
Posta un commento