Anja
L’oscurità è una coperta sudata in un giorno caldo di giugno. Vladimir è chiuso in casa da 3 giorni. Mangia fragole e vino. Patatine e birra. Suda. Fuma. Nel posacenere, come morti d’una guerra, stanno i suoi filtri spappolati, arrivati all’osso del tabacco. Vladimir beve un caffè, sono le 4 del pomeriggio ma per lui potrebbe essere qualsiasi ora del giorno e della notte. Quest’estate è un tarlo che gli consuma il cuore. Pensieri che non trovano pace, tornado di immagini che non lo lasciano stare. Quest’estate è una melodia che insegue al pianoforte, continuamente. Una musica che segue ma che non trova. Si sente come un bambino perso in una foresta. I tasti neri e bianchi sono il suo sudario. Vladimir che ha 39 anni, un diploma in conservatorio in composizione. Vladimir che fin da quando ha 4 anni prova a essere quello che è muovendo le dita così come i monaci si mettono a mani giunte per pregare. Il suo bacio è l’aria che diventa leggera tutto d’un tratto. Il do diesis che da inizio a